'Aquila Nera', arrestati dal Ros 14 neofascisti

'Aquila Nera', arrestati dal Ros 14 neofascisti

Stefano Manni, 48 anni, nell'inchiesta è ritenuto al vertice del gruppo "Avanguardia ordinovista' , originario di Ascoli Piceno ma residente a Montesilvano (Pescara)

L'Aquila - Sono quattordici gli arresti nell'operazione "Aquila Nera" dei carabinieri del Ros che sono stati eseguiti in varie regioni italiane su disposizione della magistratura dell'Aquila nei confronti di un gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento neofascista «Ordine Nuovo», progettava «azioni violente contro obiettivi istituzionali».

I provvedimenti emessi dal gip del tribunale dell'Aquila scaturiscono da un'attività investigativa avviata nel 2013 nei confronti di un'associazione clandestina denominata «Avanguardia ordinovista», che «richiamando agli ideali del disciolto movimento politico neofascista Ordine Nuovo e ponendosi in continuità con eversione nera degli anni '70 progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali al fine di sovvertire l'ordine democratico dello Stato».

Al vertice del gruppo "Avanguardia ordinovista" che si rifaceva a Ordine Nuovo per gli inquirenti c'è Stefano Manni, 48 anni, residente a Montesilvano (Pescara), ma originario di Ascoli Piceno, che è accusato di aver "utilizzato il web, ed in particolare Facebook, "come strumento di propaganda eversiva, incitamento all'odio razziale e proselitismo". Manni aveva anche progettato la costituzione della "Scuola Politica Triskele", legata alla creazione del "Centro Studi Progetto Olimpo", per organizzare incontri politico-culturali in varie località italiane, nonché i cosiddetti "campi hobbit", come accadeva a cavallo tra gli anni '70 e '80. 'Avanguardia ordinovista' intratteneva contatti con altri gruppi di estrema destra con cui, secondo i militari del Ros, intendeva" unirsi nel processo di destabilizzazione e lotta politica" quali i "Nazionalisti Friulani", il "Movimento Uomo Nuovo" e la "Confederatio ".

In alcune intercettazioni si dice: "E' giunto il momento di colpire, ma non alla cieca". Sono le parole di Stefano Manni, 48 anni, considerato dagli inquirenti al vertice del gruppo "Avanguardia ordinovista' che si rifaceva a Ordine Nuovo, arrestato dai Carabinieri nell'operazione "Aquila Nera" . Colpire ma "non come alla stazione di Bologna, tra l'altro non attribuibile a noi", "vanno colpite banche, prefetture, questure, uffici di Equitalia, con i dipendenti dentro", spiega Manni. "E' arrivato il momento di farlo, ma farlo contestualmente. Non a Pescara e poi fra otto mesi a Milano". "Poi - conclude - credo che la via dell'Italicus sia l'unica percorribile", alludendo all'attentato terroristico compiuto nella notte del 4 agosto 1974 a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna sul treno espresso Roma-Monaco di Baviera, in cui morirono 12 persone ed altre 48 rimasero ferite.

Tra gli arrestati c'è Rutilio Sermonti, residente a Colli del Tronto, ex aderente a Ordine Nuovo, che avrebbe ricoperto ideologico.


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