Cittadinanzattiva chiede conto dell'emergenza urgenza ospedaliera

Cittadinanzattiva chiede conto dell'emergenza urgenza ospedaliera

Guerra contro Del Moro di alcuni medici del 118 per la sperimentazione che si avvierà il 1 luglio sulla base di norme e contratti

Ascoli -  La riduzione delle liste d'attesa è un problema nazionale. Quando però c'è chi, come il direttore dell'Area Vasta 5 Massimo Del Moro, vuole metterci mano, si trova di fronte ad una sorta di complotto per far naufragare scelte prese a favore dei cittadini e in base a precise leggi.


E' il caso della sperimentazione che partirà il 1 luglio prossimo sull'utilizzo dei medici del 118 nei pronto soccorso di Ascoli e San Benedetto del Tronto per dare man forte ai colleghi nello smaltimento dei codici verdi e bianchi che affollano le sale dell'emergenza. Alcuni medici del 118 si oppongono a questa decisione cercando appoggi nella politica. Si tratta di un caso che può essere spiegato solo sulla voglia di preservare rendite di posizioni privilegiate.


Dice una statistica dell'Area Vasta 5 che i medici del 118 di Ascoli farebbero in media 3 o 4 interventi al giorno, a San Benedetto i loro omologhi, compreso il periodo estivo, ne farebbero 10. La domanda è: dopo aver fatto questi interventi i medici cosa fanno?


Se ne stanno in centrale operativa in attesa. I loro colleghi del pronto soccorso invece continuano una lotta quotidiana sulle barricate alle prese con i codici rossi, quelli gravi, e con una pletora di codici verdi e bianchi che spesso arrivano alla rissa per l'attesa.


Dunque la scelta del direttore Del Moro è quella di sanare una situazione esplosiva, ma invece di ricevere un aiuto, sancito da norme e contratti, ottengono guerra. Ora su tutta questa situazione piomba una richiesta di Cittadinanzattiva che chiede conto all'Asur Marche e alle Area Vaste della regione del rispetto di norme ben precise.


Questo è il testo integrale della lettera inviata da Cittadinanzattiva:

"L’Associazione Cittadinanzattiva delle Marche, attraverso la propria rete del Tribunale per i Diritti del Malato, iscritta al registro regionale, istituito presso l’ARS, delle Associazioni che si occupano di tutela del diritto alla salute e di tutela della salute, inoltra la presente per conoscere lo stato, ad oggi, di attuazione, in ragione dei deliberati della Giunta Regionale n. 1696/2012, 735/12013 e 1200/2013, della riorganizzazione e quindi del funzionamento della rete territoriale della emergenza – urgenza, delle centrali operative (CO) territoriali e regionale 118, quali unità operative dell’organizzazione dipartimentale dell’ASUR e quindi lo stato dell’arte circa l’integrazione del personale della emergenza territoriale con quello della emergenza ospedaliera su tutto il territorio della nostra regione e quindi all’interno di ciascuna area vasta.



Quanto sopra, partendo da un dato, purtroppo noto, quale quello del sovraffollamento e quindi dei lunghi tempi di attesa a cui sono costretti i cittadini/utenti presso i pronto soccorso oltre che da ulteriori questioni da ultimo emerse come quella relativa alla costituzione del 3 ambulatorio per i codici bianchi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto.



Tra l’altro, al riguardo, si fa presente che è già in corso, nella nostra regione, la campagna nazionale di monitoraggio dei pronto soccorso, realizzata grazie alla collaborazione tra SIMEU (Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza) e Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva e che vede impegnati anche i nostri attivisti in molte strutture di pronto soccorso.



Collaborazione, questa, che, ha già prodotto importanti risultati come quello realizzatosi nella regione Piemonte mediante l’adozione della Carta dei Diritti al Pronto Soccorso, che in linea con la Carta Europea dei Diritti del Malato, ha specificamente affermato il diritto di tutela della salute in condizioni di emergenza-urgenza quale bene irrinunciabile in un paese civile.



Pertanto, in forza dei deliberati su richiamati e quindi della affermata necessità di garantire continuità ma finanche omogeneità assistenziale nel processo di riorganizzazione della rete territoriale di soccorso, si chiede anche di conoscere quali siano i termini e le modalità di erogazione del servizio di emergenza - urgenza condivisi nei protocolli sottoscritti con il responsabile CO 118".