Il Servizio Emergenza Sanitaria Territoriale 118 ha compiuto oggi trentanni, 30 anni con migliaia di vite salvate

Il Servizio Emergenza Sanitaria Territoriale 118 ha compiuto oggi trentanni, 30 anni con migliaia di vite salvate

Allora, nel 1992 c'era già il dott. Massimo Loria: era responsabile poi primario del Pronto Soccorso. Si può dire a ragione che per Ascoli Piceno se lo sia inventato lui il 118 mandando medici in ambulanza dietro la sua responsabilità. Andò personalmente a Roma al Ministero per avere una frequenza radio sulle onde della quale l'ospedale si metteva in contatto con le ambulanze.

Ascoli - Nel 1992, esattamente trent’anni fa, prendeva avvio in forma sperimentale un Servizio per l’epoca innovativo e destinato a divenire un punto di riferimento anche per la nostra comunità: il Servizio Emergenza Sanitaria Territoriale 118. Sono trentanni di vite salvate durante la famosa golden hour, tempo cruciale nel quale l'intervento d'emergenza per un infarto o un ictus è ben stabilito e quando fosse superato il paziente sarebbe a rischio di vita.


In Piazza del Popolo di fronte a Palazzo dei Capitani stamane si sono schierate tutte le Croci (Rossa, Bianca e Verde) che completano il sistema d'emergenza sul territorio con le ambulanze del 118. Stamane era presente a questo compleanno significativo il sindaco Marco Fioravanti, massima autorità sanitaria della città, il direttore dell'Area Vasta 5 Massimo Esposito, la dottoressa Tiziana Principi, primario di Anestesia e Rianimazione e l'ing. Maurizio Ramazzotti, presidente della Croce Verde, mentre l'assessore regionale Giorgia Latini e l'assessore comunale Monica Acciarri, che attualmente è anche Consigliera di Parità in Regione, hanno assistito con attenzione ed interesse alla simulazione di rianimazione di una persona colpita da infarto messa in pratica da operatori della Croce Verde.


Allora, nel 1992 c'era già il dott. Massimo Loria: era responsabile poi primario del Pronto Soccorso. Si può dire a ragione che per Ascoli Piceno se lo sia inventato lui il 118 mandando medici in ambulanza dietro la sua responsabilità. Andò personalmente a Roma al Ministero per avere una frequenza radio sulle onde della quale l'ospedale si metteva in contatto con le ambulanze. Da quel momento in poi sono stati molti gli attestati di ringraziamento della provincia di Ascoli Piceno, non sono però mancati gli attacchi al servizio d'emergenza quando le attese diventano di molte ore ma evidentemente quei codici che vengono attribuiti ai pazienti dopo il triage non rispondono alla gravità del codice rosso per il quale il pronto soccorso è nato.


E' un problema culturale che da tempo sta minando lo stesso servizio d'emergenza.


Perché? E' ormai risaputo che per migliaia di medici che andranno o sono andati in pensione non c'è un ricambio professionale con altrettanti giovani, soprattutto specializzati in medicina d'emergenza. Da diverso tempo è in atto il fenomeno di diserzione dai concorsi per medici del pronto soccorso che si trovano quotidianamente in trincea sotto stress e sotto gli attacchi di parenti che utilizzano il servizio d'emergenza per patologie che andrebbero trattate o dalla guardia medica o dal medico di famiglia.


La Consigliera di Parità Monica Acciarri con Massimo Esposito, direttore dell'Area Vasta 5


Noi, l'Italia, siamo il Paese che spende 18 miliardi di euro in più dell'Inghilterra per esami non necessari. Dove finirà di questo passo il Sistema sanitario nazionale? Gli italiani vorrebbero forse approdare al sistema assicurativo che c'è negli Stati Uniti che non è assolutamente abbordabile da frange ampie di popolazione con basso reddito?


Ora la Regione Marche sta affrontando il tema del Piano socio sanitario passando a cinque Asur provinciali. La politica dovrebbe prevedere un'incentivazione economica per i medici della medicina d'urgenza che riesca a rendere plausibile praticare la professione medica in un ambiente stressante e critico, altrimenti i giovani medici non penseranno per un solo attimo di lavorare in un reparto di medicina d'urgenza. Che ne sarà di questo servizio che oggi festeggiamo e che, ripetiamo, in trentanni ha salvato migliaia di viete umane? Per non parlare di quanto è stato fatto durante il terremoto o nella fase pandemica.

Ogni volta che sentiamo una sirena diamo forse poco peso a quel suono dopo una prima attenzione magari destata dalla curiosità. Quella sirena è il sunto di un'azione a difesa dell'uomo che sta iniziando con procedure definite, con attrezzature migliorate da trentanni a questa parte. Tutti noi siamo responsabili perché questo servizio non abbia intoppi.

Una simulazione di rinimazione ad opera della Croce Verde in piazza del Popolo


Il 2 Giugno di fronte al Presidente Sergio Mattarella hanno sfilato per la Festa della Repubblica una folta rappresentanza di questi eroi: medici, paramedici, Croce Rossa e Misericordie. Pensiamo a non rendere fragile un sistema che ha visto pionieri come il dott. Massimo Loria ad Ascoli Piceno affrontare rischi alti che sono stati dimenticati pur di salvare vite umane.