Autotrasporto, a rischio 4000 posto di lavoro nel Piceno

Autotrasporto, a rischio 4000 posto di lavoro nel Piceno

'Le buone speranze di fine anno si sono infrante allo scoccare del 2014'

 "Le buone speranze di fine anno si sono come al solito infrante  allo scoccare del 2014 - commenta Roberto Grazioli, presidente provinciale della Cna Fita - ovvero quando sono scattati gli aumenti dei pedaggi su molte autostrade italiane. Gli aumenti sono dell'ordine del 4 per cento nei tratti gestiti da Autostrade per l'Italia, mentre altre concessionario hanno raddoppiato, e in alcuni casi anche di più, i pedaggi ".

"Il 18 andremo a Roma a manifestare insieme a tutti gli altri imprenditori artigiani - prosegue il presidente degli autotrasportatori Cna del Piceno - ma fra i nostri l'impressione è che siamo sempre più vicini all'ultima spiaggia per questo vitale comparto dell'economia". D'altra parte i dati elaborati dalla Cna di Ascoli parlano chiaro. Le imprese iscritte all’Albo degli autotrasportatori nella provincia di Ascoli erano 700 nel 2007, 654 nel 2009 mentre  a fine 2013 erano scese sotto la soglia delle 600 unità. In 6 anni un saldo negativo del 15 per cento.

"Eppure queste imprese - aggiunge Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli - danno occupazione diretta a circa 1.500 addetti in tutta la provincia, senza contare gli occupati nei settori d’attività complementari, come le agenzie, le officine meccaniche, le carrozzerie, i gommisti, le attività di ristoro e così via: nel complesso si può stimare che l’occupazione complessiva giunga vicino a 3.700 addetti. Come Cna appoggiamo l'azione di sindacato degli autotrasportatori che avrà, insieme alle altre categorie, un punto focale nella manifestazione del 18 a Roma. Sul piatto della bilancia, fra le tante cose urgentissime che il governo centrale e quelli regionali devono affrontare, nuovi criteri per definire un meccanismo di adeguamento dei pedaggi autostradali che sia legato agli investimenti effettuati dalle società concessionarie delle tratte autostradali. I continui rincari dei pedaggi fanno aumentare il costo di gestione per l’utilizzo dei veicoli commerciali, a discapito degli investimenti in logistica e innovazione".

Gasolio, pedaggi, concorrenza sleale di vettori stranieri che spesso devono fare i conti con molta meno burocrazia e, purtroppo, anche con meno regole che vanno sovente a discapito della sicurezza stradale. Ecco i temi sul tappeto che rendono il nostro autotrasporto poco competitivo. Lo conferma uno studio presentato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Italia presenta il costo di esercizio per chilometro più alto d’Europa: se da noi è pari a  1,542 euro, in Austria è di 1,466 euro, in Germania 1,346 euro, in Francia 1,321 euro. Mentre fra gennaio 2009 e dicembre 2013, il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è aumentato del 55,7 per cento.