Why, Daniel Ezralow ad Ascoli e Macerata

Why, Daniel Ezralow ad Ascoli e Macerata

La scelta del coreografo di produrre lo spettacolo è nata nella trasmissione televisiva Amici

Marche: il 24 e 25 marzo al Teatro Lauro Rossi di Macerata e dal 27 al 29 marzo al Ventidio Basso di Ascoli Piceno. Lo spettacolo – caratterizzato da una danza energica e spettacolare, virtuosistica e sensuale, espressione di gioia, per lasciare nello spettatore il segno indelebile di un’esperienza unica ed irripetibile – è presentato nelle stagioni realizzate dai rispettivi Comuni e dall’Amat con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. 
Perché essere straordinario quando puoi essere te stesso? La domanda il coreografo e ballerino Daniel Ezralow se l’è posta la prima volta a diciannove anni, quando lasciò gli studi di medicina a Berkeley per cominciare a danzare: “Ho iniziato tardi, non sono nato con la vocazione.” Ma quando ad un’audizione cadde alla prima di tre piroette, capì che non sarebbe mai diventato un étoile: “Anche Fred Astaire sognava di diventare un ballerino classico, poi ha trovato il suo mondo a Broadway”.
Why è uno spettacolo dal grande impatto visivo che si avvale delle più moderne tecnologie scenografiche, la cui espressività è frutto della ricerca e dell’inedita sperimentazione tra tecniche diverse e stili contrapposti, da sempre tratto distintivo dell’opera di Ezralow. Virtuosismo, energia, sensualità, freschezza: la danza torna ad essere espressione di gioia, per lasciare nello spettatore il segno indelebile dell’esperienza unica e irripetibile.
In una società dove lo straordinario diventa regola di vita e imperativo da perseguire ovunque e sempre forse è proprio la normalità a diventare oggi straordinaria, insolita, unica, meravigliosa. Daniel Ezralow ha creato così il suo show dove i ballerini sono i primi a rappresentare se stessi: “real people dance”, persone “normali” che sono riuscite a realizzare le loro aspirazioni, artisti in cui ogni spettatore può riconoscersi, incarnando l’oggetto stesso dello spettacolo. A condurre la scena è la semplice invenzione che senza soluzione di continuità lega i quadri che costituiscono lo spettacolo, in cui si esprime la creatività personale dei ballerini attraverso un’improvvisazione studiata e poi realizzata. La scelta del coreografo di creare e produrre lo spettacolo è nata lavorando in un ambiente eterogeneo e stimolante qual è l’officina formativa della trasmissione televisiva Amici.
La sua iniziale reticenza, motivata dalla conoscenza dei tanti (e troppo spesso falsi) reality americani, è stata vinta dall’incontro con i ragazzi, con il loro entusiasmo. Dopo aver accettato di partecipare al programma con una propria residenza artistica e successivamente di far riprendere la prima sessione di prove dalle telecamere, ha anche scelto giovani allievi di talento da inserire stabilmente nella sua compagnia di professionisti internazionali. Giorno dopo giorno, prova dopo prova, ha quindi preso vita un reale work in progress che si è arricchito della meravigliosa quotidianità della vita sul set, del lavoro, della ricerca.
La compagnia è formata dai ballerini Marcus Bellamy Bruno Centola, Tyler Gilstrap, Roberta Miolla, Jessica Villotta, Ryan Daniel Beck, Adele Leroi Nickel, Christopher Tierney, Anna Gargiulo e Gianluca Falvo.
Le musiche dello spettacolo sono varie e comprendono, tra gli altri, brani di The Beatles, Ludovico Einaudi, David Lang, Alanis Morissette, Sigur Rós U2, Vangelis, Thom Willems. Il light designer è Marco D’Andrea, i video sono di Noise_Video/Michele Fuccio Spark Digital Entertainment/Francesco Paglia, i costumi di Elena Mazzoli e Alessandra Robbiati.