Pensioni, avanzo di 8 miliardi per l'Inps nel 2009

Pensioni, avanzo di 8 miliardi per l'Inps nel 2009

Potrebbero essere in parte utilizzati per riequilibrare il potere di acquisto

“Il finanziamento della protezione sociale è minacciato a causa della crisi” ha detto Elio D’Orazio presidente di AGE Italia ed ha proseguito “i membri di AGE intendono far sentire la voce dei pensionati di oggi e di domani esprimendo la loro preoccupazione ai decisori nazionali siano essi partiti politici,governi o ministeri. Le sfide da raccogliere attraverso la riforma delle pensioni è garantire pensioni minime al fine di combattere la povertà tra le persone anziane più vulnerabili quali le donne,le persone isolate, gli invalidi allo scopo di assicurare loro una vita indipendente e dignitosa”. Dal convegno sono emerse notizie interessanti come quella che il bilancio 2009 dell’INPS si è chiuso con un avanzo di circa 8 miliardi di euro ed un avanzo patrimoniale netto di 39,9 miliardi che potrebbero essere in parte utilizzati per riequilibrare il potere di acquisto delle pensioni. I relatori lamentano che dal Governo e dal Parlamento sono arrivate risorse per tutti: dall’Alitalia alle banche alle assicurazioni alle imprese, i contratti di tutto il pubblico impiego si sono chiusi in maniera favorevole, solo i pensionati e gli anziani non autosufficienti sono stati esclusi da qualsiasi beneficio. L’entrata in vigore dell’euro ha penalizzato gli anziani con la precipitosa caduta del potere di acquisto delle pensioni, i tagli alle prestazioni sociali ed il carico fiscale da record mondiale hanno reso ulteriormente drammatica la vita quotidiana. Diciassette milioni di uomini e donne pensionati sono considerati l’ultimo gruppo in termini di posizione economica e di tutela sociale e della salute. Gli anziani ed i pensionati costituiscono circa la metà del corpo elettorale  servono quindi fatti seri e concreti di aiuto.
E’ dal 1992 cioè da quando furono tolti alle pensioni l’aggancio alla dinamica salariale e l’aumento ogni sei mesi  all’andamento dell’inflazione che le pensioni hanno perso la metà del loro valore. Per risolvere questa situazione ci si è inventati una finta quattordicesima, una carta sociale da quaranta euro mensili  per giunta non a tutti  è concessa con meccanismi farraginosi. E’ il pensionato che sostiene mensilmente figli e nipoti che hanno difficoltà a trovare lavoro.
In Germania il governo Merkel si è impegnato ad affrontare la questione delle basse pensioni e risolverla entro fine di quest’anno. Nel nostro Paese malgrado la Corte Costituzionale si sia pronunciata imponendo al legislatore di individuare un meccanismo in grado di assicurare un adeguamento dei trattamenti di quiescenza poco o nulla è stato fatto.
Per riequilibrare la situazione c’è solo una via di uscita; l’indicizzazione delle pensioni alla dinamica salariale, basta con il paniere Istat che pur in presenza di un + 2,5% di inflazione su base annua ha concesso alle pensioni uno striminzito 0,7%. Due autorevoli esperti in materia previdenziale gli on. Cazzola e Treu hanno presentato nei due rami del Parlamento una identica proposta di legge che fa riferimento all’aggancio alla dinamica delle retribuzioni. Le proposte indicano anche come provvedere per la copertura finanziaria. Le pensioni sono frutto di un risparmio forzoso nell’arco della vita lavorativa e non una gentile concessione, piuttosto che tassare le perequazioni, sarebbe opportuno restituire il fiscal drag recuperando almeno una parte dei 336 miliardi di imponibile evaso nel 2009.

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