Spacca: 'Un referendum sul futuro delle Marche'

Spacca: 'Un referendum sul futuro delle Marche'

Il Governatore uscente bacchetta i parlamentari sulla Prysmian. Contisciani censura Antonio Canzian

Ascoli - Gian Mario Spacca, presidente uscente e candidato per Marche 2020 Area Popolare, Democrazia Cristiana e Forza Italia, oggi ad Ascoli Piceno per la presentazione dei candidati della provincia di Ascoli Piceno per Marche 2020 Area Popolare, ha inaugurato la sede elettorale di Luigi Contisciani. Presenti il sindaco Guido Castelli, l'ex presidente della Provincia Piero Celani (candidato di Forza Italia alle regionali) e l'assessore comunale Gianni Silvestri.

Le elezioni regionali saranno un referendum sul futuro delle Marche – ha detto il Governatore uscente - tra la crescita o la decrescita, tra un modello di salvaguardia di policentrismo e pluralità territoriali o un'impostazione burocratica egemonica di un partito singolare (il Pd, ndr), tra l’idea di una governance condivisa tra società civile, istituzioni e forze politiche o quella di un governo monolite animato da un solo partito. Un referendum, soprattutto, tra coloro che si preoccupano di produrre reddito per rilanciare la crescita e coloro che si preoccupano solo del suo consumo”.


“Sono orgoglioso di quanto è stato realizzato in questi anni – ha detto Spacca - Ora tuttavia la legislatura è finita ed è stato onorato il contratto fatto cinque anni fa con gli elettori. Si volta pagina, perché la politica, citando Clinton, è sempre domani.


Occorre dunque costruire un nuovo progetto per le Marche, che guardi al futuro e risponda alle esigenze prioritarie della nostra comunità. Marche 2020 è stata a confronto con cittadini e territori per due anni, durante i quali è emersa una criticità: la nostra regione ha affievolito la propria capacità di produrre reddito e occupazione, il nostro Pil sta scendendo sotto la media nazionale e anche su questo c'è un dato allarmante: noi siano scesi sotto i 100 imprenditori ogni 1000 abitanti così il primato dell’imprenditorialità è insidiato dal Veneto.



Affermare di voler investire nelle scuole, nella sanità, nel sociale, senza affrontare questo nodo, significa dire parole al vento, perché se non ci sono le risorse per farlo si resta nell’ambito dei sogni. Ciò che accomuna tutte le sensibilità che compongono la nostra coalizione - Cattolici Democratici, Repubblicani, Forza Italia, UDC, NCD e Area Popolare - è un patto programmatico costruito su un preciso obiettivo: creare un’alleanza tra tutta l’imprenditorialità regionale in ogni settore, dal commercio all'agricoltura, dal turismo alla cultura, dalla manifattura artigianale e industriale alla finanza, per tornare a produrre reddito e quindi crescita e occupazione.


Altrimenti non ce la faremo ad assicurare la coesione sociale della nostra comunità e non ci saranno le risorse per investire in scuole, sanità, sociale”.


La motivazione politica della coalizione


Sono orgoglioso di quanto fatto in questi anni - ha detto Gian Mario Spacca -, ma la politica, come ha detto Clinton, è domani e quindi bisogna costruire un nuovo progetto per le Marche, che guardi al futuro e risponda a esigenze prioritarie per la nostra comunità.


Due anni passati a confronto con la comunità hanno portato a costruire un progetto che ha orizzonte temporale al 2020, per utilizzare al meglio le risorse europee. In questi due anni è emerso soprattutto un punto critico: nelle Marche si è affievolita la capacità di produzione del reddito, il Pil sta scendendo sotto le medie nazionale.


Il gettito fiscale è sceso negli ultimi tre anni da 150-160 milioni di euro a 80 e queste risorse servivano per la nostra sanità, per le politiche sociali. Uno può dire nel suo programma voglio fare scuole, far crescere turismo, sanità, le politiche sociali, agricoltura, ma se non ci sono le risorse tutto questo rimane un sogno, parole al vento”.



Quello che accomuna la coalizione – ha continuato il presidente- è un patto programmatico costruito su un preciso obiettivo: mettere insieme l’imprenditorialità di tutti i settori, dalla manifattura al commercio, dal turismo all’artigianato, dall’agricoltura alla finanza per tornare a produrre reddito altrimenti non avremo grande speranza per il futuro, non riusciremo a garantire la coesione sociale della comunità.


Questo è un progetto che nasce su questo obiettivo. Il nostro punto di riferimento è l’alleanza tra tutta l’imprenditorialità della regione per tornare a produrre reddito. Per realizzare l'obiettivo di riproporre al centro dell’azione di governo la forza dell’imprenditorialità delle Marche – ha detto  Spacca  -, abbiamo messo insieme le forze democratiche e liberali, che maggiormente sono capaci di esprimere questa sensibilità: Cattolici Democratici, Fi, Udc, Ncd, Marche 2020, Repubblicani.


Quello che proponiamo alla regione è un referendum sul futuro delle Marche, tra la crescita e la decrescita, tra l’impostazione burocratica che risponde all’egemonia di partito e un modello che vuole salvaguardare una regione plurale, policentrica, che offre la possibilità di crescita a ogni territorio. Un referendum tra coloro che si preoccupano di produrre reddito e di rilanciare la crescita contro chi si preoccupa solo del consumo del reddito. Vogliamo continuare a costruire un buon governo che sia dentro i problemi della regione, che possa dare a questi una risposta adeguata”.


I candidati


 “I progetti sono tanti e validi – ha detto Sabrina Amici, operatore sanitario - il programma mi ha convinto, in particolar modo sui punti che mi stanno più a cuore, cioè sanità (diminuzione delle liste d'attesa) e sociale”.


Sono alla mia prima esperienza politica – ha detto Diana Cocci - e mi sento onorata di far parte di questo gruppo. Credo moltissimo programma di marche 2020 e nel progetto della Macroregione adriatico-ionica”.


Abbiamo bisogno di concretezza e non di promesse – ha detto Massimo Narcisi - e questo è il progetto migliore per il nostro territorio. Penso anche all’Udc, di cui sono espressione e voglio ricordare che siamo persone serie e che andremo avanti con la stessa serietà di sempre”.


Luigi Contisciani picchia duro su Antonio Canzian

Le intelligenze non vanno rottamate e quindi perché rottamare un presidente che ha portato ai primi posti la Regione non solo in Italia, ma anche in Europa? - ha detto Luigi Contisciani, presidente del Bim Tronto - Non ci stiamo. Il mio obiettivo è quello di avere un Piceno forte e unito che sappia rappresentare le istanze che fino ad oggi non sono state rappresentate. Tutti quanti ci dicono che la Regione ha tralasciato il Piceno che è diventata una Cenerentola e accusano il presidente Spacca come se fosse lui la persona che ha lasciato questo territorio senza fare niente.


Io voglio chiedere a tutti i cittadini: ma sapete chi sono questi sei rappresentati che oggi siedono sugli scranni della Regione Marche? Sono in pochi che li conoscono, ciò che significa? Significa che questi personaggi non hanno fatto niente per questo territorio, l'unico atto che sono stati in grado di proporre è stato quello di sfiduciare il presidente ma non riguardava il Piceno sicuramente. Oppure abbiamo avuto un vice presidente della Regione Marche con delega al Piceno che il presidente gli ha assegnato.


Ad oggi penso che risultati non ne ha portati, dicono è senza portafoglio allora io a quel punto mi sarei dimesso se le mie istanze non venivano portate alla luce per il mio territorio. No ha dato le dimissioni una settimana fa a fine legislatura per far si che non venissero portati avanti quei progetti che mancano per approvare gli ultimi piani per i fondi europei. Su questo io non ci sto e non cedo neanche ai ricatti che mi sono stati fatti, di dimettermi cosi come al Presidente.



Io sono stato riconfermato all'unanimità 3 mesi fa e quindi devo portare avanti tutte le iniziative. Non ho fatto sfilate davanti alla fabbriche chiuse: dico a quei lavoratori che quando sarò eletto, da primo giorno mi impegnerò risolvere i problemi come ho fatto sempre fino ad ora”.

Il Governatore Spacca sul Piceno ha bacchettato i parlamentari sul riconoscimento di crisi industriale complessa prendendo spunto dalla vertenza Prysmian


“Uno dei punti forti del nostro programma è quello di realizzare la Finanziaria regionale per partecipare al capitale sociale delle imprese, che è una misura che altre Regioni hanno, ma non tanto per fare protezione quanto per rilanciare nuove attività che faccia reddito e faccia sviluppo.


Per la Prysmian, l’unica nota positiva è che, dopo anni di pressione regionale, che forse avrebbe dovuto essere accompagnata un po' di più e un po' meglio dai parlamentari della nostra regione, il governo ha finalmente accettato di muoversi verso un accordo di programma che è una grande opportunità. Vogliamo poi portare a conclusione le tante opportunità che la strategie di internazionalizzazione offre alla nostra regione : abbiamo rapporti con grandi centri finanziari dalla Cina alla Russia, all'Arabia.



Altro punto forte è la diversificazione dell’economia del Piceno, ma di tutte le M;arche: dobbiamo puntare al turismo inteso come punta dell’iceberg che metta in rete una serie di asset, dall’agricoltura ai beni culturali, all'ambiente, all'enogastronomia e cosi via, ma occorre una cultura nuova: alla presentazione del Master del Turismo che si terrà ad Ascoli c'erano solo quattro domande”. Sul progetto Restart: “dobbiamo rilanciare un buco nero nel cuore di questa città e trasformarlo in una leva delle esigenze di crescita culturale e scientifica”.


Sulla sanità picena: “E' fondamentale arrivare a una condensazione in termini di socializzazione. - ha detto Gian Mario Spacca - Sette anni fa avevamo 33 ospedali, oggi ne abbiamo 13 molto più specializzati e forti, magari ne basterebbero 8. Qui basterebbe un solo ospedale, se siete d’accordo, se non fate come Pesaro e Fano, ma che sia un ospedale vero, anche se resta il problema degli investimenti”.