L’Olio Evo delle Marche, Coldiretti: qualità ottima ma la produzione (-40%) ha risentito del maltempo

L’Olio Evo delle Marche, Coldiretti: qualità ottima ma la produzione (-40%) ha risentito del maltempo

La buona notizia è che il meteo altalenante ha impedito gli attacchi della mosca olearia e questo significa che l’olio marchigiano sarà di qualità elevatissima.

Ancona - Rappresenta l’1% della produzione nazionale eppure l’Olio extravergine di oliva delle Marche, Dop e Igp, è considerato, per qualità e caratteristiche organolettiche, uno dei migliori d’Italia al pari dei rinomati oli toscani o umbri. Se ne è parlato ieri all’Oleoteca del Villaggio Coldiretti di Roma dove si è tenuto l’incontro “Alla scoperta degli oli evo delle Marche” con degustazione guidata delle migliori produzioni regionali.

Nella Giornata dell’Olio marchigiano al Villaggio sono state anche diffuse le previsioni sulla produzione 2018. Nelle Marche, secondo un’elaborazione Coldiretti su stima Ismea, è previsto un calo di produzione di circa il 40%. Il gelo a cavallo tra febbraio e marzo e le violente grandinate estive hanno attaccato le piante proprio nella loro fase vegetativa decimando il raccolto: si prevedono 3.272 tonnellate contro le 5.453 del 2017.

La buona notizia è che il meteo altalenante ha impedito gli attacchi della mosca olearia e questo significa che l’olio marchigiano sarà di qualità elevatissima. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, le aziende olivicole nelle Marche sono circa 22 mila su una superficie di circa 10 mila ettari di oliveti, di cui 2.562 votati alla produzione biologica (+13% rispetto all’anno precedente). In generale è tutta la produzione italiana in calo (-38%). Per il settore l’Unaprol ha chiesto il rifinanziamento del piano olivicolo nazionale (Pon).

“Un’esigenza – dicono da Coldiretti Marche - per recuperare il deficit italiano con il piano che prevede di aumentare nei prossimi 4 anni la superficie coltivata da poco più di un milione di ettari a 1,8 milioni di ettari, anche con l’incremento delle aree irrigue con tecniche innovative di risparmio idrico. Si tratta di potenziare una filiera che, nelle Marche, può contare su oltre 20 varietà di olive autoctone, un grande tesoro di biodiversità da tutelare e promuovere”.


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