Le Marche all'ultimo posto in Italia per ricerca e sviluppo

Le Marche all'ultimo posto in Italia per ricerca e sviluppo

Meno del 10% le imprese quelle che hanno realizzato investimenti lo scorso anno

Pesaro - L’innovazione? In tempi di crisi come questo, sembra essere diventata l’ultima delle preoccupazioni per gli imprenditori. A dimostralo arrivano anche i dati relativi alle imprese artigiane delle Marche. Insomma, anche se gli analisti concordano che l’innovazione sia per le imprese una delle chiavi per uscire dalla crisi, la realtà conferma invece un atteggiamento difensivo e quasi rinunciatario delle piccole imprese marchigiane.
Le PMI che hanno realizzato investimenti nella prima metà del 2014, infatti, sono state meno del 10% del totale tra le attività manifatturiere delle Marche e solo il 5% tra le attività di servizio. Ed anche se non ci sono ancora i dati ufficiali, sembra che nel secondo semestre dell’anno le cose non siano andate meglio.

Ma non basta. La nostra regione registra un grosso gap anche sul fronte della ricerca. Secondo l’Istat, infatti, le Marche sono all’ultimo posto tra tutte le regioni in Italia, per ruolo delle istituzioni pubbliche nella composizione degli addetti alla Ricerca e allo Sviluppo. Con il 3,5% del totale degli addetti R&S, le istituzioni pubbliche delle Marche risultano ben lontane dal ruolo che hanno per il complesso del Paese (15,8%), e assai inferiore a quella delle altre regioni a prevalente connotazione di micro e piccole imprese: in Veneto, Toscana e Emilia Romagna, infatti, il ruolo degli addetti alla R&S delle istituzioni pubbliche, sono rispettivamente il doppio, il triplo e il quadruplo di quelli delle Marche.

Così, proprio nella regione che si dichiara la più artigiana d’Italia e dove le attività manifatturiere svolgono un ruolo ben più importante che nella media del Paese – dice il presidente regionale della CNA, Gino Sabatini - l’impegno diretto delle istituzioni pubbliche nei processi di Ricerca e Sviluppo è largamente inferiore a quello delle altre regioni con la stessa vocazione”. Ma per la CNA è anche sicuro che senza adeguati investimenti, le piccole imprese non possono farcela, perché l’innovazione non si fa senza investire”.

Si stanno proponendo, e in breve si affermeranno, standard tecnologici e formativi diversi, che esigono anche nelle imprese di piccole dimensioni, se non la presenza diretta di molteplici funzioni aziendali complesse, quantomeno la concreta disponibilità di servizi esterni avanzati, appositamente concepiti per svolgere tali funzioni.

La CNA, da sempre attenta ai processi evolutivi delle imprese, ha deciso anche quest’anno di premiare le imprese virtuose della regione. Quelle che si sono particolarmente distinte per processi innovativi, ricerca e sviluppo.
Quest’anno “Marche eccellenti” , l’iniziativa della CNA che ogni premia le imprese eccellenti delle Marche, si terrà a Pesaro Venerdì 20 febbraio, con inizio alle ore 17 al Cruiser Hotel Congress di Pesaro in viale Trieste. Nel corso dell’iniziativa, che sarà aperta dal presidente regionale della CNA, Gino Sabatini, saranno illustrati i dati relativi alle PMI delle Marche. Relazionerà il direttore del Centro studi CNA Marche, professor Giovanni Dini.

Alle 18 la tavola rotonda sul tema “Investimenti per l’innovazione e l’internazionalizzazione” Difficoltà e prospettive per le PMI. L’esempio delle imprese virtuose delle Marche. Interverranno Claudio Giovine, direttore della Divisione economica e sociale della CNA nazionale; Vilberto Stocchi, rettore dell’Università di Urbino; Moreno Bordoni, segretario della CNA di Pesaro e Urbino e Mauro Guardati, dello studio Di Loreto Guardati & Mensitieri.

Alle 19.30 la presentazione e premiazione delle 30 imprese delle Marche con prassi di innovazione. 




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