Una fiaccolata per la Prysmian

Una fiaccolata per la Prysmian

Cgil, Cisl e Uil lanciano un appello alle istituzioni perché remino tutte nella stessa direzione e chiedono a tutti i cittadini di partecipare alla fiaccolata.

Ascoli - Cgil, Cisl e Uil lanciano un appello a tutti i cittadini perché partecipino alla fiaccolata che si terrà in piazza Arringo lunedì 27 aprile alle ore 20.30 a sostegno della vertenza Prysmian in particolare, ma per segnalare una situazione estrema debolezza nella quale versa il territorio piceno.

Antonio Angelini (Cisl) "Occorre che le istituzioni si coordino con le forze sociali per trovare soluzioni per anticipare le prossime crisi e per risolvere anche quelle in essere non ultima il riconoscimento per lo stato di crisi e dare opportunità e far arrivare investimenti salvaguardando i posti di lavoro. Per sostenere il lavoro in questo territorio e spingere le istituzioni a fare massa critica a fare un coordinamento e lavorare tutti nella stessa direzione, altrimenti rischiamo anche di non poter utilizzare i fondi europei. Come Cgil, Cisl e Uil abbiamo deciso di organizzare una fiaccolata per lunedì sera alle 20.30 con concentramento davanti al duomo di piazza Arringo a sostegno della vertenza Prysmian ma anche e soprattutto delle vertenze delle difficoltà del mondo del lavoro di tutto il territorio. Un appello a che arrivi tutta la cittadinanza per dare un segno di partecipazione e attenzione a questo tema.

Paola Giovannozzi (Cgil) "E' importante per dare un segnale in un territorio martoriato, dove al 31 dicembre 2014 ci sono 30 mila disoccupati, di cui 9 mila sono giovani. Con un tasso di povertà relativa del 12 per cento, in crescita, proveniente anche dal lavoro dipendente e quindi cercare una forte coesione sociale e ripartire dalla vertenza Prysmian per dire a tutti quanti coalizziamoci, vediamo cosa possiamo fare perché ci sono studi, ricerche, che possono essere messe insieme e declinare poi quali sono le priorità magari anche attraverso un riconoscimento di crisi complessa e con i fondi strutturali europei 2020 che potremmo utilizzare anche noi. Anche perché se non riusciamo a fare questo dai dati che abbiamo si evidenzia il lavoro sommerso e il lavoro nero diventino un ammortizzatore sociale".

Paola Giovannozzi e il sindacato nel complesso è preoccupata dell'utilizzo dei voucher. Proprio dietro questo metodo di assunzione si potrebbe celare lavoro nero o sommerso. E' la situazione di debolezza delle persone che non hanno lavoro che fa accettare loro di lavorare per otto ore pur essendo state assunte con un voucher della durata di una sola ora di lavoro.

Giuseppe Pacetti (Uil) "La Prysmian è l'ultimo problema grave di questo territorio, però il 27 quando facciamo questa iniziativa vogliamo portare un elenco di tantissime ditte, anche più grandi della Prysmian, che hanno abbandonato, hanno chiuso o sono fallite, perché le istituzioni si rendano conto della gravità della situazione di questo territorio. Ci sono lavoratori che stanno per finire i 4 anni di mobilità, dopo non hanno alcuna alternativa con l'unica possibilità di lavoro nero. Con la logica di sfogliare il carciofo, una foglia al giorno, sembra che non accada niente, in realtà si sono persi 5 o 6 mila posti di lavoro importanti, posti pagati bene, con regole del lavoro, con sicurezza . Rimarremo come cinquantanni fa con il vecchio territorio prima della Cassa del Mezzogiorno, questa è la situazione che si sta determinando. Dobbiamo rimetterci insieme per dire che occorre un aiuto grosso in questo territorio per ripartire coinvolgendo pure gli industriali che non possono fare i furbi, prendono i contributi poi vanno via sia che stiano i crisi sia che non lo siano come in questa situazione".

Aderiscono alla fiaccolata anche Ugl e Usb

Ferracuti (Ugl) "Elemento dirimente sulla vicenda Prysmian è quello dei finanziamenti. Per i 32 milioni ricevuti dalla Prysmian il bando prevedeva che l'azienda non chiudesse nessuno stabilimento nello spazio europeo il mancato rispetto di questo impegno mette in imbarazzo il governo, crea un paradosso giuridico. La Prysmian non può con una mano prendere e con una mano togliere".

Francesco Bracciani (Usb) "Non è possibile che un'azienda che va bene che fa profitti e ha pagato il premio di produzione, possa chiudere il sito. In realtà anche se la Prysmian sostiene che quei finanziamenti sono andati ad un'azienda diversa dalla Prysmian medesima, noi riteniamo che invece l'altra società sia riconducibile alla Prysmian".