Pensioni, da questo mese l'Inps pagherà il 2% in meno

Pensioni, da questo mese l'Inps pagherà il 2% in meno

Con la riforma  Fornero i coefficienti di trasformazione per determinare gli importi delle pensioni saranno aggiornati a due anni dal 2019 anziché ogni tre anni.

Roma - Il Ministero del Lavoro con un decreto di giugno 2015 ha emanato nuovi coefficienti per determinare gli importi delle pensioni con il calcolo contributivo. Questa revisione comporterà una decurtazione di tutte le pensioni indistintamente.


L’entità del taglio inciderà maggiormente su quelle calcolate esclusivamente con il sistema contributivo. La variazione dei coefficienti è dovuto  al cambio delle aspettative di vita, infatti  aumentando la vita media dei pensionati si deve abbassare il loro assegno della pensione per evitare che questo gravi in maniera eccessiva sulle casse statali.



I pensionati che possono essere considerati  più fortunati da questa rideterminazione – si fa per dire –  sono coloro la cui pensione è calcolata con il sistema misto ovvero contributivo e retributivo.


Si tratta di coloro che al 1 gennaio del 1995 avevano maturato 18 anni di contributi e che si sono visti applicare il sistema contributivo solo dal 2012. Per tutti gli altri l’applicazione del sistema contributivo, penalizzante già in partenza, è cominciato dal 1996 con pensioni più basse degli altri.



La prima pensione che l’INPS pagherà nel 2016 sarà decurtata del 2 per cento in meno mediamente e ricordiamo che solo per gennaio 2016 la pensione sarà disponibile dal 4 per coloro che la ricevono dalle Poste e dal 5 per quelli che la riscuotono in banca (secondo giorno bancabile che sarà applicato dal 2017 ). Dicono le statistiche che dalla riforma Dini del 1995 le pensioni si sono ridotte anno dopo anno del 12 per cento.



Poiché l’età pensionabile si è alzata, oggi un pensionato per avere la stessa pensione che prendeva un suo pari del 1995 dovrà lavorare quattro anni di più ed andare in pensione quattro anni più tardi.   

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