Addio al pianista Franco Rampini

Addio al pianista Franco Rampini

Un grande talento. Aveva scoperto la passione per la musica all’età di 7 anni

FRANCO RAMPINIFranco Rampini, era nato ad Ancarano, figlio di quel medico condotto Francesco Rampini che per anni, dopo aver scoperto casualmente gli antichi Statuti del paese e averli salvati dal macero, aveva studiato e annotato ogni epoca, età e circostanze storiche lasciando in eredità ai suoi concittadini il prezioso volume “Annali della terra di Ancarano”.
Franco lo aveva gelosamente custodito nella sua casa del borgo storico ma allo stesso tempo lo aveva messo a disposizione di studiosi, storici e studenti. Solo nel 2000 su invito del parroco del paese, don Tommaso Monti, il volume era stato dato alle stampe come grande gesto di affetto nei confronti di quel paese che gli aveva dato i natali e dove tutti avevano il piacere di incontrarlo per le vie del centro storico chiamandolo amabilmente ‘sor Franco’.
Pianista di grande talento aveva scoperto la passione per la musica all’età di 7 anni con un’insegnante di Ascoli Piceno e a 12 anni era già al Conservatorio di S.Cecilia a Roma dove fu alunno di Renzo Silvestri. Si perfezionò con il maestro Alfredo Casella e seguì anche il corso per Musica da Camera con il violoncellista Arturo Bonucci. Aveva da poco iniziato la sua carriere concertistica quando fu chiamato al servizio militare e negli ultimi due anni del conflitto Mondiale restò prigioniero in Germania dove il lavoro che dovette svolgere gli rovinò irrimediabilmente le mani.
Nel 1945 entrò ad insegnare all’Istituto Musicale Pareggiato di Teramo dove ricoprì la carica di Direttore ma allo stesso tempo insegnava anche all’Istituto di Pescara. Nel 1952 venne chiamato a Cagliari al Conservatorio Statale della città e due anni dopo a quello di Roma. Qui collaborò con l’Agimus, un’associazione musicale che aveva lo scopo di fare conoscere la Grande musica ai giovani attraverso i concerti.
E’ nel 1957 che torna definitivamente in Abruzzo, più precisamente a l’Aquila, dove collabora intensamente alla fondazione del nuovo Conservatorio divenendone il vicedirettore. Nel 1975 arriva il momento della pensione e decide di ritirarsi ad Ancarano nel paese che aveva sempre amato e dove continuava ad incontrare i suoi amici musicisti.
Nel giugno del 2002 il Comune di Ancarano e l’Istituto Musicale “Spontini” di Ascoli Piceno gli avevano voluto dedicare un concerto e non a caso gli esecutori erano quattro giovanissimi pianisti vincitori di concorsi nazionali ed internazionali come i tanti ragazzi che aveva seguito in tutti i suoi anni di insegnamento.

Argomenti