Turbogas, le osservazioni di Castel di Lama

Turbogas, le osservazioni di Castel di Lama

«Perché una centrale a metano quando si riconosce ormai la necessità di energie rinnovabili?»

ad Ascoli, in zona Marino del Tronto. Questo è l'estratto del testo della lettera inviata dall’Area Tecnica del Comune ( ing. Cavezzi) al Servizio Ambiente Regione Marche:

Dopo la premessa :

«I rischi principali connessi al funzionamento della centrale,da 85 megawatt e della durata di 25 anni, che lo studio valuta piuttosto remoti per il tipo molto semplice di tecnologie impiegate e per l’assenza di stoccaggio del metano, son da esplosione e da emissione di sostanze tossiche. Sono rischi che vanno considerati alla luce della presenza di attività industriali e commerciali nelle immediate vicinanze, con un traffico sovente molto sostenuto sulla strada prospiciente, e anche utilizzato da molti addetti per recarsi al lavoro nella zona. Ai vantaggi che vengono presentati dai promotori del progetto, si può controdedurre che l’energia prodotta sarà da fonti non rinnovabili, in un quadro regionale già molto squilibrato. Ciò comporterà anche il rischio, nella fase di avanzamento del Protocollo di Kyoto, che la regione Marche venga sanzionata proporzionalmente all’emissione di C02. Tutto ciò renderebbe poco razionale l’investimento proposto (…). Molti gli interrogativi che nascono dalla proposta di intervento. (….)

1- Perché una centrale elettrica alimentata a metano. Con i conseguenti rischi, in un area già tanto urbanizzata e frequentata, dove insistono già fabbriche, depuratori, discariche, reticolo stradali e centri abitati ?

2- Perché una centrale a metano quando si riconosce ormai universalmente la necessità di ricorrere a energie rinnovabili ?

3- Perché una centrale alimentata da una fonte energetica perlomeno incerta, legata alle vicende delle politica mondiale, con rischi di aggravamento degli scenari da qui al termine dei 25 anni di funzionamento previsti ?

4- Perché ricorrere al metano quando, nel caso di riduzione dell’alimentazione potrebbero sorgere problemi di coesistenza con le forniture domestiche ?

5- Perché il conto economico della gestione della centrale continua a fare affidament sulla vendita di calore di risulta alla Cartiera pur sapendo che essa stessa è crisi ? E anche in caso di prosecuzione dell’attività, non è auspicabile che l’energia di cui abbisogna vengano prodotti con fotovoltaico o solare termico ?

Per tutte queste ragioni, dubbi e interrogativi - spiegano Cavezzi e il sindaco Patrizia Rossini -  il nostro parere sul progetto è negativo».