Foibe, oggi si celebra il Giorno del Ricordo

Foibe, oggi si celebra il Giorno del Ricordo

Napolitano: «Solidarietà contro l’oblio che ha pesato nel passato e causato sofferenze»

L'inizio dell'eccidio risale al '43, subito dopo l'armistizio, nell'Istria abbandonata dai soldati italiani e non ancora controllata dai tedeschi, quando i partigiani slavi gettarono nelle foibe (fosse rocciose profonde fino a 200 metri) i cittadini italiani considerati "nemici del popolo". Lo sterminio fu condotto senza distinzioni politiche, razziali ed economiche, seguendo le direttive di Tito che ordinava di eliminare i fautori del nazionalismo. Furono arrestati fascisti, anti-fascisti e partigiani, cattolici ed ebrei, uomini, donne, vecchi e bambini, industriali, agricoltori, pescatori, poliziotti e carabinieri, militari e civili, secondo un disegno che prevedeva l'epurazione attraverso torture, fucilazioni.
La cerimonia fu istituita nel 2004, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Solidarietà ai familiari delle vittime e l’impegno «contro l’oblio e forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato e causato pesanti sofferenze agli esuli e ai loro familiari». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano s'è così espresso aprendo al Quirinale la cerimonia di commemorazione.

Argomenti