Wikileaks: L'Italia fermo' l'inchiesta sulla morte di Calipari

Wikileaks: L'Italia fermo' l'inchiesta sulla morte di Calipari

palazzo Chigi e Fini smentiscono. Giuliana Sgrena chiede una commissione d'inchiesta

"Evidentemente - scrive palazzo Chigi - in quei resoconti si sono scambiati i desideri con la realtà, le domande con le risposte".Il subbuglio inizia di pomeriggio con  i dispacci di Wikileaks sul caso Calipari, pubblicati dal britannico Guardian, e siglati dall'ambasciatore Usa a Roma (2001-2005) Mel Sembler. "Il governo italiano - scrive il diplomatico il 3 maggio 2005 - vuole lasciarsi il caso alle spalle e ha scritto almeno una parte del rapporto sulla morte del funzionario del Sismi, il 4 marzo 2005 a Baghdad, per evitare le inchieste della magistratura". Eppoi, Roma "blocchera' i tentativi delle commissioni parlamentari di aprire indagini''.
Il dibattito politico si anima: Giuliana Sgrena - la giornalista italiana che il funzionario del Sismi stava portando in salvo - chiede che sulla vicenda indaghi finalmente una commissione parlamentare.
Il 2 maggio 2005, i vertici dell'ambasciata americana vengono convocati dall'ufficio del premier per ricevere in anticipo il rapporto italiano sul caso Calipari. Il 5 e il 6, Silvio Berlusconi interviene alla Camera e al Senato per il dibattito. ''Presenti all'incontro - riferisce il cablogramma siglato da Sembler - il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, il sottosegretario Gianni Letta, l'ambasciatore negli Usa Gianni Castellaneta, il capo del Sismi Nicolo' Pollari, alcuni dei loro consiglieri, e due commissari, il diplomatico Cesare Ragaglini e il generale del Sismi Pierluigi Campregher". Berlusconi "e' fuori Roma".
Secondo le rivelazioni di Wikileaks l'intento del governo è che "l'incidente non debba avere ripercussioni negative" sulle "eccellenti relazioni bilaterali".
In tal senso, "auspicano che il rapporto contribuisca a questo esito''.
Sembler aggiunge, tra parentesi, una nota 'esplosiva':
"Guardare sotto per la spiegazione su come questo (il rapporto) servirà allo scopo".
E si legge che nel rapporto italiano c'e' scritto ''gli investigatori italiani non hanno trovato prove che l'omicidio è stato intenzionale: questo punto - nota Sembler - è stato 'designed specifically' (costruito specificatamente) per scoraggiare altre indagini della magistratura, visto che per la legge italiana possono aprire inchieste sulla morte di cittadini italiani all'estero, ma non in caso di omicidio non intenzionale".
L'ambasciatore statunitense aggiunge: "I nostri contatti (ovvero Fini, Letta, Castellaneta, Pollari etc) hanno messo in guardia che i magistrati italiani sono famigerati per forzare queste leggi ai loro scopi, quindi resta da verificare se la tattica del governo italiano avra' successo''.
L'intervento di Berlusconi in Parlamento ci sarà il 5 e 6 maggio, per cui, secondo gli italiani, "sarebbe meglio che il presidente George W. Bush chiamasse il premier, in modo che Berlusconi possa dire in Parlamento di aver discusso la questione con il presidente americano", si legge nel cable, datato 3 maggio 2005.
La telefonata arriva 24 ore dopo:  Bush dice anche a Berlusconi che "Nicola Calipari era uno stimato amico'' degli Stati Uniti.
L'ambasciatore americano pero' raccomanda al Dipartimento di Stato anche un'altra telefonata, quella del segretario di Stato, Condoleza Rice, al vicepresidente Fini per "confermare" che Washington "condivide il desiderio italiano di lasciarsi alle spalle l'incidente".
Nello stesso giorno, il 3 maggio, Fini riceve la telefonata della Rice.
Secondo l'ambasciatore Sembler, ''era importante per Roma non puntare l'indice contro gli Usa, né lamentare una scarsa cooperazione'': ''noi (gli americani, ndr) vorremmo cercare di continuare a fare lo stesso''.
Nell'intervento in Parlamento, c'è scritto in un altro dispaccio del 9 maggio 2005, Berlusconi solleverà poi delle critiche, ma "ha riaffermato i punti più importanti per gli Stati Uniti: l'incidente non è stato intenzionale, le relazioni bilaterali restano forti, Roma conferma il suo impegno in Iraq".
L'ambasciatore Usa dice che l'Italia e' "determinata" a "evitare critiche" al ruolo svolto da Nicola Calipari, fatto che ha portato il governo di Roma a ignorare una questione "fondamentale": "perche' solo una macchina su 30 passate per il check-point è stata colpita dal fuoco?", scrivono gli americani lasciando intendere che quella notte Calipari mori' per negligenza, sua o dei servizi segreti italiani.

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