William Scalabroni, un coro con 'Bella Ciao' per un ambasciatore di libertà dai toni miti ma fermi

William Scalabroni, un coro con 'Bella Ciao' per un ambasciatore di libertà dai toni miti ma fermi

Creare un'antologia dei suoi interventi da riproporre ai nostri giovani in un confronto impari tra storie eroiche e un vivere quotidiano invisibile.

Ascoli - William Scalabroni, ultimo partigiano ascolano, te ne sei andato a 91 anni sulle ali di “Bella Ciao” cantata da tanti appartenenti all'Anpi e da altri solo iscritti alle idee di libertà difficilmente confinabili nella tua bara di legno portata a spalla dalla chiesa in piazza Immacolata. Un coro di voci rotte e l'applauso per te più scrosciante del solito, più adeguato al momento. Un applauso consapevole, mani tese con la voglia di trattenerti.

Mi scuserete se per una volta, almeno per l'amico William Scalabroni, non vorrò sentirmi ristretto nei panni del cronista.

Forse sarebbe dovuto a tutti voi, ma sarebbe ingiusto per William. Sono convinto che per lui il racconto, pure se emozionante, del suo commiato, sarebbe stato uno stereotipo. Per un ragazzo di 17 anni che ha affrontato qualcosa di talmente grande nel 1943 sarebbe davvero poco.


Quel che mi spinge invece a parlare di William proprio oggi è l'intento, se qualcuno di loro avrà il tempo, la casualità, la curiosità di leggermi, di fare qualcosa forse a prima vista scontato, banale, di voler confrontare, senza i legami del tempo, la vita di quel 17enne con i diciassettenni che dal 1950 ad oggi si sono avvicendati per le nostre strade e le nostre montagne.


E mi sono detto che questo proposito potrebbe creare un impatto profondo. Il confronto con quella realtà potrebbe rappresentare quella che tecnicamente per un pilota di un aereo rappresenta il cosiddetto punto di non ritorno.

Il momento in cui un velivolo non ha più il carburante per tornare indietro, verso l'aeroporto di partenza.


E' certamente quello l'attimo della scelta. E spesso si tratta di una scelta di vita o di morte. William quella scelta l'aveva fatta a 17 anni ma ha continuato fino ai nostri giorni... “di sera me ne andavo in giro con una bomboletta per coprire le scritte dei fascisti”, ha confessato.


E in questi giorni per i fatti gravi che sono accaduti da Macerata in poi in Italia, non ci siamo sentiti, non ci siamo incontrati, ma credo che William si sia preoccupato che tutti i suoi racconti da partigiano non siano bastati.


Ecco, non so perché, ma pensando a William oggi, mi viene in mente Denzel Washington nel film “Codice Genesi”. Nel 2043, trent'anni dopo una guerra nucleare che ha stravolto gran parte del clima terrestre, vive Eli, un uomo misterioso che si dirige verso la costa occidentale a piedi. Difende in ogni modo un libro che legge ogni sera: la Bibbia. Ne impara a memoria i versetti e permette di poterne ristampare molte copie dopo la sua morte tramandandolo per i sopravvissuti.


A William Scalabroni si deve riconoscere un modo unico di raccontare l'epoca nella quale molti hanno dato la vita per la libertà che in tanti oggi utilizzano con poca considerazione:come un bene di consumo dovuto, come una pianta che non abbia bisogno di essere innaffiata perché continui a vivere e crescere rigogliosa.


E' questo il senso del confronto che vorrei: raccogliere filmati, momenti magari con la sola voce di William che racconta quei fatti del 1943, quei racconti con voce pacata, con frasi quasi sussurrate, a volte sincopate forse per l'affollarsi nella sua mente delle immagini forti, di profonda incertezza di quegli anni, del rischio quotidiano della vita nella lotta per la libertà.


Una raccolta di questo genere renderebbe William Scalabroni un ambasciatore di libertà tra i giovani, nelle scuole. E' questa una società che vive troppo velocemente. Il rischio è che certi valori finiscano nel tritacarne dei selfie e della volgarizzazione dei sentimenti. La pacatezza dei toni di William, in contrasto con le grida di oggi, sono certo potrà ristabilire i canoni per una vita sociale degna di essere chiamata tale, dando il giusto peso ai valori da consegnare alle nuove generazioni. Ciao William, partigiano dagli occhi guizzanti color di cielo e dal mite porgere di parola.