Sindone: «i libri della Frale basati su errori e falsificazioni»

Sindone: «i libri della Frale basati su errori e falsificazioni»

«I pochi importanti titolati studiosi che sono intervenuti si sono tutti pronunciati in maniera negativa»

Forse il fatto che una sola persona sia stata in grado di scoprire clamorose verità sulla base di testi e documenti noti da decenni, dovrebbe mettere in guardia il coscienzioso recensore: perché finora non se n'era accorto nessuno? I pochi importanti titolati studiosi che sono intervenuti nel dibattito pubblico si sono tutti pronunciati in maniera fortemente negativa riguardo al contenuto di entrambi i volumi della Frale: Luciano Canfora, noto filologo classico; Massimo Vallerani, docente universitario di storia medievale; Mons. Giuseppe Ghiberti, presidente del comitato diocesano per la
sindone di Torino e membro della Pontificia Commissione Biblica; Bruno Barberis, docente del Politecnico di Torino e presidente del Centro internazionale di sindonologia. Io stesso ho dedicato un ampio studio ai due volumi della Frale, che ho reso disponibile presso il mio sito www.christianismus.it e che sta per essere pubblicato in sede scientifica su qualche rivista del settore. Forse il fatto che persino due sindonologi cattolici, che da decenni si occupano della reliquia e che certamente sono a favore della sua autenticità, abbiano stroncato il lavoro della Frale, dovrebbe far comprendere quanto poco valore possano avere le teorie proposte, che vengono rigettate anche da coloro che dovrebbero essere i primi ad accoglierle.
E persino il diretto superiore di Barbara Frale, prefetto dell'Archivio segreto Vaticano, Mons. Sergio Pagano, ha pubblicamente sconfessato (su Il Messaggero del 29 gennaio) le ricerche della sua dipendente.
Nonostante tutto ciò, sui giornali continuano ad apparire quotidianamente articoli che presentano questa storia delle scritte sulla sindone come se si trattasse di chissà quale straordinaria scoperta, senza che venga nemmeno fatta la più infima menzione del fatto che, a detta di molti, queste benedette scritte non solo non hanno senso, ma nemmeno esistono. Per non parlare del fatto che entrambi i libri della dottoressa Frale sono basati su grossolani fraintendimenti, scorrettezze metodologiche, errori di trascrizione, falsificazioni testuali, traduzioni manipolate, errori fattuali. È ormai sconcertante rendersi conto che non sembra più esserci alcun interesse nei riguardi dell'accertamento della verità: il battage mediatico di presunti scoop, anche quando fondato sull'assoluto nulla, si alimenta e si riproduce in maniera incontrollata ripetendo se stesso e traendo conferma dalla semplice auto-riproposizione. Qui non si tratta di dar voce a un dibattito storiografico; si tratta di ristabilire la realtà delle cose. Una sola persona è riuscita, nonostante il disaccordo dei suoi colleghi, a propagandare una scoperta a cui è ben difficile credere. Sarebbe il momento di dar voce anche agli altri».

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