“Marche e Macroregione Adriatico Ionica a 70 anni dalla Liberazione”

“Marche e Macroregione Adriatico Ionica a 70 anni dalla Liberazione”

Un investimento necessario dovrà essere quello in democrazia e in educazione civile, per consentire a tutti di condividere un orizzonte comune fatto di integrazione, di rispetto e valorizzazione reciproca, capace di eliminare, fin dal loro manifestarsi, i fantasmi di quel passato di oltre 70 anni fa

IL LEGAME TRA MACROREGIONE E LOTTA DI LIBERAZIONE
L’Adriatico  è il mare su cui si è formata la storia della nostra comunità. Esso, nello scorso secolo, a lungo, ha separato l’est dall’ovest divenendo una sorta di prolungamento del muro di Berlino. Nel 1989 con la caduta di quel muro, l’Adriatico si è nuovamente aperto, riproponendosi da linea di frontiera a comunità. E’ su questa ritrovata unità e riscoperta delle comuni origini che oggi la strategia della Macroregione adriatico ionica voluta dalla U.E. fonda le proprie radici. Nel segno della pace, del rispetto del valore della persona, della democrazia, della solidarietà. Di quei valori, cioè, che la Resistenza ha saputo affermare con una storia che, 70 anni fa, è risultata decisiva per sconfiggere il nazifascismo e rendere liberi e democratici tutti i popoli europei. Valori sui quali l’Europa oggi fa nascere la Macroregione.

L’EVENTO
La Regione Marche aderisce così al progetto del Forum Antifascista, che si propone di esaltare la dimensione europea e in particolare adriatico-ionica della Liberazione dal nazifascismo. Di offrire dunque una lettura originale ed integrata alla lotta partigiana in area adriatica.
L’evento che stiamo vivendo ad Ancona vuole raccontare tutto questo, anche attraverso le straordinarie testimonianze degli ospiti internazionali. Vicende come quella di Ante Kardoš, il cui figlio Nicola partecipa alla tre giorni di Ancona, hanno acceso un faro sulla comune lotta per la libertà combattuta dai partigiani di tutta l’area adriatica. Esempi straordinari che vengono offerti alla comunità marchigiana e, in particolare, ai ragazzi degli istituti secondari di Ancona che questa mattina hanno incontrato i protagonisti della Resistenza di Italia, Slovenia, Serbia, Croazia, Montenegro, Grecia e Albania. Solo avendo coscienza delle comuni origini, tragedie e battaglie vissute da tutte le popolazioni adriatico ioniche, le nuove generazioni possono vivere da protagoniste questa straordinaria stagione della nostra storia. E’ infatti a loro che spetta, una volta realizzata, la costruzione e la conservazione, nei decenni futuri, della Macroregione. Oggi più che mai è importante, considerati gli effetti della crisi economica sulle relazioni sociali ed interpersonali, una forte azione educativa alla coesistenza, al rispetto della persona, all’integrazione civica e culturale.
In occasione del 70° anniversario della Liberazione delle Marche il Forum Antifascista, che si riconosce come organizzazione nei Paesi della Macroregione Adriatico Ionica, ha ritenuto opportuno celebrare la ricorrenza che cade nel 2014, con una manifestazione internazionale volta a rendere l’idea dell’articolazione dei processi europei dei movimenti di Liberazione che hanno contribuito a sconfiggere il fascismo in Italia e il nazismo in tutta Europa. E’ significativo che diverse città e regioni adriatiche, come Ancona e le Marche, commemorino quest’anno il 70° anniversario della Liberazione. Così accadrà a Spalato (ad ottobre) e Dubrovnik (a dicembre).

LA MACROREGIONE E IL PROCESSO PER LA SUA COSTRUZIONE
La Regione ha sostenuto questo progetto che celebra il processo di avvio, quest’anno, della Macroregione adriatico ionica, dopo un percorso di ideazione e costruzione avviato diversi anni fa. La Macroregione rappresenta un’opportunità straordinaria per la crescita e lo sviluppo di quest’area, la realizzazione del processo di costruzione di una comune cittadinanza europea. Un percorso forte di una potente spinta dal basso. Ancor prima degli Stati, sono stati infatti l’associazionismo e le reti a dare l’input per la nascita della Macroregione. E’ di particolare significato, quindi, che il Forum Antifascista Adriatico Ionio, nell’ultimo anno e mezzo, proprio nella prospettiva della condivisione e partecipazione al processo macroregionale, abbia avviato ed intessuto rapporti con l’Iniziativa Adriatico Ionica, il Forum delle Camere di Commercio, il Forum delle Città Adriatiche e il Festival Adriatico Mediterraneo. E non è un caso che lo scorso 31 agosto 2013, l’incontro internazionale del Forum si sia svolto ad Ancona alla Mole Vanvitelliana all’interno del Festival Adriatico Mediterraneo.

ALCUNE PERSONALITA’ PRESENTI ALL’EVENTO
Oggi questa nuova, significativa tappa. Siamo onorati di ospitare, per questa prima edizione della manifestazione, importanti personalità internazionali tra cui il presidente della Fir (International Federation of Resistence and Fighters), l’ungherese Vilmos Hanti. Il Forum Antifascista delle Città Adriatiche e Ioniche, dal gennaio di quest’anno, è stato infatti accolto nella F.I.R., l’organizzazione europea con sede a Berlino che raggruppa tutte le associazioni antifasciste dei Paesi della Comunità Europea. O il Professor Hans Coppi jr, uno dei direttori del Memoriale della Resistenza di Berlino, ma soprattutto testimone degli orrori del nazismo. O ancora, Nicola Kardos figlio dello scomparso Ante Kardoš, eroico partigiano croato.

FINANZIAMENTI E LEGGI REGIONALI PER LA CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA SULLA RESISTENZA
Nel corso degli ultimi tre anni la Regione Marche ha finanziato numerose ed importanti iniziative volte a valorizzare e diffondere il patrimonio ideale, storico e culturale dell’antifascismo, della Resistenza e della Guerra di Liberazione, che costituisce un valore fondamentale dell’ordinamento costituzionale della Repubblica e dello statuto regionale. Due sono state le Leggi regionali che prevedevano tali interventi: la L.R. n. 12 del 8 giugno 1983 e la L.R. n. 8 del 28 aprile 2004. Dal 2014 tali leggi sono state abrogate per confluire in una unica L.R., la n. 15 del 25 giugno 2013, in cui si prevede che la Regione, in ossequio ai valori ideali e politici nati dalla Resistenza, promuova e sostenga, anche mediante il coinvolgimento di tutti i soggetti che concorsero alla liberazione d’Italia - tra cui le forze armate delle nazioni alleate e dei corpi militari italiani che parteciparono alla lotta di liberazione - interventi volti a mantenere in vita, rinnovare, approfondire e divulgare il patrimonio culturale, storico, ambientale e politico della resistenza antifascista, al fine di costruire un futuro di pace e cancellare la guerra dalla storia dei popoli. Per il 2014 lo stanziamento totale nel bilancio regionale per tali finalità è di 85.431 euro. Nel corso dello scorso triennio la Regione Marche ha destinato al finanziamento delle leggi regionali in materia 477mila euro, in larga parte riservati all’ANPI. Tali finanziamenti hanno contribuito allo svolgimento delle attività delle ANPI, nonché permesso la realizzazione di iniziative quali commemorazioni, convegni, eventi nelle scuole, mostre e pubblicazione di volumi. Non poteva mancare, quest’anno, il sostegno all’iniziativa sulla Macroregione della cui organizzazione ringraziamo gli animatori del Forum Antifascista. 

CONCLUSIONI
La Macroregione adriatico ionica rappresenta un futuro di crescita per le nostre comunità locali e per i popoli che si affacciano sull’Adriatico.
Un investimento necessario, dunque, dovrà essere quello in democrazia e in educazione civile, per consentire a tutti di condividere un orizzonte comune fatto di integrazione, di rispetto e valorizzazione reciproca, capace di eliminare, fin dal loro manifestarsi, i fantasmi di quel passato di oltre 70 anni fa.
Fantasmi purtroppo ancora più recenti per i popoli balcanici e che oggi tornano a minacciare quei valori per cui donne e uomini di questa regione e delle città dell’Adriatico hanno sacrificato la propria vita.
Per questo le esperienze che quotidianamente l’Anpi realizza con i suoi volontari e iniziative come quella del Forum Antifascista rappresentano per le Istituzioni e per il mondo della formazione un sostegno fondamentale perché radicato nei territori, nelle comunità locali, nella società civile, nel mondo della scuola.



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