Caro Partito Democratico...

Caro Partito Democratico...

«Soddisfare queste attese è il tuo compito per essere all'altezza del progetto di rinnovamento»

Un progetto attraente, da condividere e costruire assieme. Non ci deludere in questa volontà di partecipazione perché non potrai fare a meno di noi.
Non dimenticare mai che tra quanti si sentono coinvolti nel portare a compimento il nuovo soggetto politico che vuoi essere ci sono i giovani, le donne e gli uomini liberi e democratici.
Noi siamo giovani, donne e uomini della società civile, dei partiti, delle associazioni e intendiamo fare da tramite, dar voce ai bisogni della gente.
E' partendo dall'ascolto dei bisogni delle persone che si può capire quali strade percorrere, quali scelte fare, per rinnovare la politica e ridarle il ruolo, oggi molto appannato, d’interprete efficace e di guida sicura del processo di trasformazione armonica della società.
Quali sono i bisogni, che oggi sentiamo come primari? Per la nostra esperienza d’associazione, perché attorno a noi gravitano giovani, donne, uomini e anziani sappiamo che il lavoro, l'istruzione, i servizi sociali, la legalità, la laicità, l'ambiente, la pace sono "beni vitali"che compongono la nostra esistenza personale e civile e orientano il nostro vivere quotidiano verso orizzonti di tranquillità o di preoccupazione, di soddisfazione o di disagio a seconda di come e quanto questi "beni" sono garantiti e potenziati.

Caro Partito Democratico sul lavoro abbiamo bisogno di sentirti impegnato in interventi che siano frutto d’analisi economiche lungimiranti, che contrastino, smascherandolo, il liberismo di facciata che idealizza falsamente il mercato e aprano prospettive reali per i giovani e le donne (le più penalizzate) liberandoli dal giogo del lavoro nero e strumentalmente precario.
In Italia i giovani e le donne occupate sono ancora discriminati nella retribuzione e nella carriera: un nuovo partito deve impegnarsi per annullare il divario di trattamento economico e di ruolo che danneggia i giovani e le donne e relega il nostro paese ben lontano dai livelli raggiunti dagli altri stati europei. Una economia efficiente e sana, che consente una distribuzione equa della ricchezza prodotta non può fare a meno di persone istruite, pronte ad apprendere nel corso della vita, capaci di acculturarsi in situazioni diverse.
Caro Partito Democratico abbiamo bisogno di una Scuola e di una Università che siano capaci di educare le persone ad essere cittadinanza attiva e protagonista, efficienti nel trasmettere competenze e saperi in sintonia con la globalizzazione della cultura, che è una rivoluzionaria opportunità che ci coinvolge e con la quale non vogliamo restare passivi. La nostra provincia ha necessità di maestranze competenti, di tecnici e ricercatori in grado di progettare per il futuro: questa formazione ha bisogno dello sviluppo di centri d’eccellenza riconosciuti tali a livello nazionale e internazionale e della scomparsa di caste docenti che si autoperpetuano con privilegi e dello spreco d’ingenti risorse che avviene senza render conto dello sperpero e dell’improduttività oggi sotto gli occhi di tutti.
A un nuovo partito, che intende adeguare l'istruzione ai livelli necessari ad un paese europeo, come siamo, chiediamo di operare perché non vadano perdute tante energie, tanti saperi di giovani e donne che, come i loro colleghi, sono costretti ad emigrare per veder riconosciuto il loro valore e che sia spezzato quel "soffitto di cristallo" che impedisce ai giovani e alle donne di governare le Università.
L'articolazione attuale della società con le sue strutture di lavoro decentrate e in trasformazione, con i tempi consumati dalla mobilità e dalla gestione delle esigenze dei nuclei famigliari ha bisogno di un forte impegno da parte dei servizi sociali. E' la provincia che deve essere garante d’equità d’offerta e qualità degli interventi.
Caro Partito Democratico oggi le famiglie, spesso composte di una persona sola, anche anziana, fatto impensabile pochi decenni fa, oppure punto di riferimento e di sostegno di più generazioni, con i problemi propri di fasce d’età diverse che s’intrecciano, hanno bisogno che tu garantisca servizi efficienti e capaci di adeguarsi alle trasformazioni dei bisogni, programmati sulle reali esigenze dei cittadini, liberati dalla burocrazia e dalle dispersioni di risorse che gli utenti percepiscono come immotivate e mirate a garantire privilegi privi d’ogni ragion d'essere.
Un nuovo partito deve avere l’avvedutezza di cercare, là dove sono, le capacità e utilizzarle al meglio i giovani e le donne, spesso "relegati" a gestire le istituzioni di diverso livello che si occupano del welfare, quasi che avessero una "vocazione naturale" per dedicarsi solo ai servizi sociali. Non è così, perché i giovani e le donne possono applicarsi con successo in tutti i settori dell’amministrazione pubblica e privata.
Caro Partito Democratico, viviamo in un mondo violento: giornali e televisione ogni giorno ci riportano esempi di quanto stiamo diventando esposti a rischi, fino a poco tempo fa circoscritti a casi limitati.
La cittadinanza percepisce lo sviluppo di una forbice via via più ampia tra quanti hanno il senso della necessaria legalità del loro agire e di quanti perseguono la ricerca del proprio tornaconto senza dare valore alcuno alla vita o ai beni comuni e altrui: lo sfruttamento sul lavoro, la mancanza di rispetto per il tessuto sociale e le norme implicite che ne consentono l'esistenza, la vita rissosa e invadente, la formazione di ricchezza che sfrutta mercati fuorilegge, mafie invasive di matrice interna e straniera, furti d’ogni tipo, dal più casalingo a quello sofisticato finanziario, raggiri e appropriazioni indebite lucrate in mancanza di normative o a causa della non applicazione di sanzioni, l'omertà di fronte ai soprusi, ma anche l'impotenza rischiosa della singola persona isolata sono solo alcuni degli esempi che si possono fare per trarre la conclusione che senza la difesa costante della legalità ad opera di chi ha questo compito istituzionale non c'è più il senso della società e nemmeno dello Stato.
Ancora: il non rispetto delle norme della civile convivenza si traduce in violenze fisiche e psicologiche sempre più numerose su quanti sono intesi come i più deboli. La novità che cerchiamo e ti chiediamo di realizzare non è nello stile della "tolleranza zero", né fatta di saltuarie prove dimostrative assolutamente inefficaci. Ci opponiamo anche, con fermezza, a leggi limitative dei diritti costituzionali in nome di una "emergenza"non meglio definita. Ci aspettiamo da te, invece, un deciso programma di tutela e promozione della legalità attraverso il coinvolgimento dei cittadini e cittadine.
Caro Partito Democratico: agisci per restituire valore sociale e autorità alle regole, non perché imposte ma perché condivise e interiorizzate come fondamentali e necessarie per una strutturazione armoniosa della società. Non servono editti ma comportamenti retti e esemplari a partire dalla classe dirigente: è purtroppo una facile profezia chiarire che nessuno accetterà più norme da condotte incoerenti.
E' dall'arrivo dell'uomo sulla Luna che, da là, abbiamo visto le immagini emozionanti della Terra sospesa nello spazio, la nostra casa: l'abbiamo subito percepita affascinante, magnifica e nello stesso tempo indifesa e vulnerabile. Oggi un numero sempre maggiore di persone, su tutto il pianeta, si rende conto di quanto la sua integrità, la sua capacità di sostenere la vita dipende sempre più dalle nostre azioni. Adesso, oltre agli ecologisti e agli economisti più avveduti, tutte le persone dotate di senso civico comprendono con chiarezza che stiamo consumando a gran velocità le sue risorse, che sono limitate e non inesauribili.
L'acqua il suolo e l'aria sono beni che dobbiamo preservare e garantire disponibili per tutti, ora e nel futuro. Agricoltura, industria e terziario, fino a questo momento, sono intervenuti producendo gravi squilibri per pratiche incontrollate: è necessario cambiare sicuramente le modalità di sfruttamento di queste risorse per non rendere irreversibili le criticità che ormai anche i non addetti ai lavori avvertono lucidamente.
Caro Partito Democratico, considera la biosfera, che ci consente di vivere, come un bene primario: abbattere l'inquinamento dell'aria del suolo e dell'acqua com’è richiesto dalle normative Europee, regolare l'uso delle risorse non rinnovabili, promuovere l'ecocompatibilità in tutti i campi d'azione, tutelare attraverso la legislazione, la biodiversità non è una preoccupazione immotivata di poche "anime belle" o dei soliti "ecocatastrofisti" è una necessità che t’impone di guardare all'oggi e al futuro come tempi che saprai tutelare con saggezza e preveggenza.
La nostra richiesta d’ascolto, non tocca tutti i compiti della politica, ti stiamo esprimendo i nostri bisogni fondamentali. Tra questi, fortissimo, è il bisogno di pace, nel nostro paese e tra le nazioni: un bisogno radicato, di tutte le generazioni, da soddisfare con scelte innovative. Tutti noi, giovani, donne e uomini, sappiamo che per mantenere elevato il nostro grado di civiltà è indispensabile sia forte la solidarietà tra le generazioni e provenienze diverse, com’è necessario consolidare la capacità del rispetto reciproco e della tolleranza nel confronto politico. Risolvere con equità e tempestività i conflitti che originano dalle diverse esigenze che si sviluppano nell’organizzazione sociale è responsabilità della politica.
Caro partito democratico la difesa della pace sociale ha come primo riferimento la Costituzione (dal 1° gennaio 2008 compie 60 anni) che garantisce l'evoluzione di una società pacifica e concorde. Ti chiediamo che le tue scelte politiche, sulla base dei principi costituzionali, rafforzino nella cittadinanza il senso della comune appartenenza e ci liberino dalla conflittualità gratuita e fine a se stessa. Costruire e garantire le condizioni per l'armonia di una società complessa come la nostra è una grande sfida, ma non ci si può presentare come un nuovo soggetto politico se non s’intende affrontarla. Tutti sanno che la nostra casa è l'Europa e che il mondo è diventato piccolo: non ci sono più guerre lontane che non ci riguardano, oppressioni che si possono ignorare, risorse che si possono depredare impunemente.
Caro Partito Democratico parlaci con un linguaggio franco e diretto degli obiettivi che hai per promuovere la crescita politica dell'Europa, che diventi garante e promotrice di pace anche fuori dai suoi confini e dichiara che impegni intendi assumere per diffondere la cultura della pace, oggi che la crescente domanda di risorse in diminuzione, intransigenti processi identitari che si radicano anche nelle religioni, modelli economici che non pongono limiti al profitto rendono la pace, in ogni luogo, un bene fragile e prezioso che tutti dobbiamo difendere.
Caro Partito Democratico queste sono le necessità, i bisogni primari che noi chiediamo alla politica di non ignorare: soddisfare queste nostre attese è il tuo compito per essere all'altezza del progetto di rinnovamento che vuoi incarnare».