Ast5, situazione grottesca e paradossale

Ast5, situazione grottesca e paradossale

Nell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno, circa 1200 dipendenti devono riscuotere i compensi derivanti dal riconoscimento dei tempi di vestizione e di consegna, a decorrere dal 21/05/2018, per un importo indicativamente di € 6.000 cadauno (per coloro che cumulano vestizione e consegne).
Nella medesima Azienda, TUTTI i dipendenti devono riscuotere la produttività collettiva relativa agli anni 2021, 2022 ed acconto 2023, per un importo medio di € 2.000 cadauno.

Sempre nella citata Azienda, circa 550 dipendenti devono percepire la progressione economica orizzontale, a decorrere dall’1/01/2021, per un importo medio pro capite di circa € 2.000 cadauno.

Nella medesima Azienda Sanitaria, circa 350 dipendenti devono percepire la progressione economica orizzontale, a decorrere dall’1/01/2022, per un importo medio pro capite di € 1.300.

Nell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli, inoltre, 140 lavoratori, dall’1/01/2023, stanno aspettando l’attribuzione degli incarichi di funzione illegittimamente sospesa con disastrose ripercussioni sull’assetto organizzativo aziendale per la generale, assoluta anarchia scaturita.
Tantissimi dipendenti ci chiedono come sia possibile che nella più grande Amministrazione Pubblica del territorio, che eroga servizi essenziali, estremamente delicati, alla collettività, possano essere impunemente violati i fondamentali diritti patrimoniali del personale dipendente.

Orbene, la citata Azienda, sulla base delle iniziative legali (prive di qualsiasi fondamento giuridico) intraprese dalle sigle NURSIND, NURSING UP e USB, ha ritenuto doveroso sospendere, fino alla conclusione di alcuni approfondimenti istruttori, il pagamento dei citati emolumenti senza smentire la tesi dei ricorrenti che sostengono che non vi sarebbe stata contrattazione decentrata per la ripartizione delle risorse finanziarie del fondo di produttività.

Tale fattispecie appare in tutta evidenza paradossale e grottesca in quanto la stessa Azienda Sanitaria, laddove invece lo ritiene opportuno, procede però tranquillamente a pagare alcune indennità al personale dipendente, attingendo le risorse economiche dal citato fondo
Delle due cose l’una: se vi è stata contrattazione, come vi è stata, dimostrabile dai verbali della RSU e dai verbali di CONTRATTAZIONE, TUTTE le indennità POSSONO e DEVONO essere pagate; se non vi fosse stata contrattazione, nessuna indennità potrebbe essere pagata.

L’Azienda si ostina a tenere sospesi i citati emolumenti per presunte verifiche amministrative, nonostante siano ormai trascorsi quasi 6 mesi dalla prima udienza.

Della seconda, già fissata dal Giudice del Lavoro per il 13 giugno scorso, è stato richiesto il rinvio su istanza del NURSIND, NURSING UP e USB al 24 ottobre 2023, chissà con quale scopo, se non sperando in un parallelo immobilismo dell’AST.

Pensate di poter ancora attendere? Noi, pensiamo di no

       

FP CGIL       CISL FP   –     UIL FPL        UGL SALUTE   FIALS

f.to V. Rossi – G. Cipollini – P. Sabatini - B. Rossi - F. Menzietti